Con l’annuncio di Borderlands 3, nuovo titolo della saga principale sviluppato da Gearbox, molti giocatori si sono trovati di fronte ad uno scenario simile a quello presentatosi con Metro Exodus. Ciò che ha fatto infuriare la community è stata la decisione da parte del publisher (2K e Take Two) di affidare la distribuzione su PC ad Epic Games, sotto forma di esclusiva per una durata complessiva di 6 mesi. La data di rilascio del gioco è prevista per il 13 Settembre 2019 su PS4, XBOX One e PC, e questo vorrebbe dire vederlo arrivare su Steam almeno per Marzo 2020.

Parliamoci chiaro: la concorrenza nel mondo del marketing deve esserci, è il carburante che spinge questa o quella società ad attuare strategie competitive per accaparrarsi la fetta più grande di consumatori. Da anni Steam è praticamente incontrastata, per quanto esistano piattaforme come Origin, Uplay, GOG e via dicendo; e questo risuona anche nella “pigrizia” della Valve riguardo lo sviluppo di nuovi capitoli per brand già esistenti (Half Life, Left4Dead, Team Fortress). D’altro canto, i costi sostenuti dagli sviluppatori per fare approdare un titolo su uno Store sono importanti, ed Epic Games punta moltissimo su questo aspetto accaparrandosi soltanto il 12% dei guadagni, che paragonato al 30% di Steam è decisamente più appetibile.

Fin qui tutto bene, se non fosse che la politica competitiva di Epic non lascia alcuna scelta al consumatore, al contrario è un modo aggressivo di imporsi sul mercato: ricordiamo infatti il già menzionato Metro Exodus, che era previsto su Steam fino a sole due settimane prima del lancio, quando tutti i preordini sono stati rimborsati a fronte dell’annuncio che sarebbe uscito in esclusiva sullo store concorrente. Tutto questo si va ad aggiungere ad un servizio per il giocatore decisamente più acerbo: primo fra tutti un inesistente supporto mod, l’assenza di salvataggi su un Cloud, e l’assenza di una sezione che contenga le recensioni degli utenti: tutte features già anticipate in una tabella di marcia pubblicata da Epic stessa, che però di fatto ancora non ci sono.

Dal punto di vista della community invece l’opinione è principalmente divisa in due fazioni: chi la reputa una polemica sterile, essendo disposto tranquillamente ad acquistare il titolo al lancio e giocatori infuriati che stanno protestando con il già visto “review bombing” sulla pagina dei precedenti capitoli della saga.
Io sarei tranquillamente a favore di una sana competizione, se questa fosse più onesta e si basasse su ciò che la compagnia offre e non quello che toglie: prezzi competitivi, features esclusive e magari lo sviluppo di titoli “homemade” (ricordiamoci che Epic fattura miliardi con Fortnite).
Restiamo aggiornati, in attesa di eventuali sviluppi!
Nicola “Hozon” Caputo